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lunedì 12 ottobre 2009

Lettera di un Agente di Viaggi

Buongiorno,
volevo comunicare che purtroppo ormai da tempo ci sono personaggi che organizzano viaggi di gruppo come preti, associazioni varie, parrucchieri e aziende ospedaliere senza appoggio organizzativo di un agenzia, il famoso "FAI DA TE", anche questo è diventato un grosso problema per noi agenzie. Secondo la clientela, noi siamo un ufficio solo per fare preventivi e per la distribuzione dei cataloghi, e dopo, chi li vede più? I T.O. ci scavalcano, gli albergatori scavalcano noi e i T.O. e il tutto è d'obbligo e dovuto, e quando chiedi di essere pagato per il servizio prenotato ti guardano male. Mi chiedo perchè quando il cliente va da un consulente paga e zitto, mentre da noi non è così? E noi agenti di viaggio cosa possiamo fare per bloccare tutto ciò, tra internet e T.O. che puoi confermare direttamente, agenzie che pur di fregarti un cliente fanno delle cose al limite del legale... quand' è che noi agenti di viaggio ci mettiamo veramente in marcia per fermare tutto questo?
Ringrazio e Saluto
AcquachiaraViaggi Cecina

1 commento:

Unknown ha detto...

Salve e grazie per questo intervento che ci permette di fare alcune riflessioni.
La prima riguarda non tanto il "fai da te" (storicamente il 50% degli italiani va in vacanza e circa il 75% da da sè) poichè internet ha solo esaltato questa tendenza e ha dato a tale flusso di domanda più strumenti e più immagini. Riguarda, dicevamo, il tema dei soggetti che si improvvisano agenti di viaggio.
Come Assotravel abbiamo di recente avviato un vero e proprio osservatorio che, proprio su internet, veglia, osserva e denuncia (caso Todomondo su tutti ma non solo): i livelli sono le province (che sono le prime preposte a tali controlli), la guardia di finanza/polizia postale e l'autorità antitrust (per quel che riguarda la pubblicità ingannevole).
Proprio grazie a internet (vera e propria croce e delizia) è ora possibile un controllo più puntuale anche perchè molti di quelli che provano a fare gli adv senza licenza non esitano a farsi il proprio sito web.
Resta poi l'autorizzazione per le associazioni culturali limitatamente ai propri scopi sociali.
Rispetto a queste organizzazioni (e non solo) si rende sempre più necessario enfatizzare in tutte le occasioni possibili alla clientela che le adv autorizzate hanno qualcosa in più. Un esempio? Il Fondo di garanzia: chi compra dal prete non ritorna a spese del Fondo se sparissero gli organizzatori. Ora sappiamo bene che la parrocchia non verrà facilmente abbandonata, ma l'esempio è utile per segnalare che dobbiamo progressivamente diffondere queste informazioni che a noi paiono chiarissime e conosciutissime, ma che alla maggior parte dei consumatori restano nascoste.
Stesso tema per la polizza Rc professionale. Non a caso come Assotravel stiamo predisponendo un Welcome destinato ai clienti che sarà messo a disposizione delle agenzie in cui si spiegherà il valore aggiunto offerto dalle imprese regolarmente autorizzate.
Potete tranquillamente iniziare a provare a descrivervi da soli, sarà un esercizio utile per vedere su quali argomenti puntare per ridefinire il proprio ruolo con la clientela.
Sarà importante allora che un numero sempre più elevato di agenzie comunichi di più in modo da "fare opinione": a volte diamo troppe cose per scontate e siamo presi da strategie "attendiste"...andiamo invece all'attacco.
Dulcis in fundo il tema del fee e del margine per le agenzie (regolari). Qualche giorno fa siamo stati impegnati a discutere con un'amica che diceva "ma l'adv per la biglietteria ferroviaria mi chiede un fee, ma che siamo matti? Io vado sul sito di Trenitalia". Abbiamo argomentato che molti sanno fare l'orlo dei pantaloni, ma che, nonostante questo, si rivolgono a volte o spesso ad un sarto pagando (5 euro è il prezzo minimo a Roma ben superiore a molti fee richiesti per l'emissione della biglietteria ferroviaria). C'è poi il tema delle modifiche e dei ripensamenti, della conferma delle informazioni, della "messa on line" dei propri dati. L'amica ci ha rimuginato un po' su e poi è andata in agenzia.
Il punto è essenzialmente che dobbiamo fare tutto il possibile per accelerare il processo di riconoscimento del valore aggiunto delle agenzie di viaggio che pure su mercati maturi come gli Usa sta avvenendo.
Tocca lavorare, tocca impegnarsi, ma chi ha valore e saprà rinnovarsi e non resterà "seduto" ce la farà.